La storia di Joshua Cavallo: un gol fondamentale fuori dal campo per i diritti gay
Nel mondo del calcio la lotta per i diritti sociali e civili sta sempre più prendendo piede. Nel corso di Euro 2020, la Uefa ha promosso iniziative per la lotta contro il razzismo e la discriminazione. Un atto che vuole proteggere le minoranze il più possibile.
Uno dei casi più celebri fu quello di Thomas Hitzlsperger, ex centrocampista nazionale tedesca che ha militato in Italia nella Lazio, per una sola annata. Una volta ritiratosi nel 2014 dichiarò la sua omosessualità in un’intervista a Die Ziet:
«Io non mi sono mai vergognato di come sono fatto, ma nel calcio non è sempre facile affrontare questo argomento, viene ignorato. Immaginate 20 uomini seduti intorno a un tavolo, mentre bevono qualcosa e fanno battute sui gay, lasci fare se non sono troppe offensive, ma non è facile – parla l’ex giocatore -, io ho giocato in Germania, in Inghilterra e in Italia e l’omosessualità non è considerata un problema, neanche negli spogliatoi, però nello sport professionistico si è molto competitivi, c’è voglia di lottare e di vincere e tutto questo, secondo alcuni stereotipi, non si adatta alle femminucce».
Un tema delicato, questo, che nei giorni scorsi è tornato al centro delle discussioni, con le esternazioni via social di Joshua Cavallo, esterno australiano classe 99′ dell’Adelaide United, primo calciatore di leghe professioniste al mondo a fare coming out nel corso della sua carriera “Sono un calciatore, e sono gay” ha dichiarato sui suoi profili Instagram e Twitter.
— Josh Cavallo (@JoshuaCavallo) October 27, 2021
Il sostegno dal mondo dello sport
Nel post si legge “Sono finalmente pronto, a parlare di una cosa che riguarda la mia vita privata: sono orgoglioso di affermare pubblicamente di essere gay, ho combattuto la mia sessualità per 6 anni ma ora sono felice di aver trovato la pace”. Immediate le reazioni dei compagni di squadra e nazionale under 21 con l’Australia a supporto della sua scelta di vita.
Tante sono state le personalità famose a supportare questa scelta, come Zlatan Ibrahimovic. Il fuoriclasse svedese ha risposto al post di Cavallo con un breve tweet “Sei un Campione. Il calcio è per tutti. Grande rispetto“. Oltre a lui, messaggi di sostegno da parte di Antoine Griezmann, Marcus Rashford, Raphael Varane, Gerard Piqué e David De Gea.
Il nome di Cavallo, nel corso delle settimane, è salito agli onori della cronaca, venendo intervistato dalle maggiori testate giornalistiche. Nel corso della sua intervista con la Gazzetta dello Sport si è dichiarato finalmente felice, riuscendo a sorridere in ogni aspetto della propria vita quotidiana, non riconoscendosi più agli occhi dei compagni come un bugiardo.
Al Guardian Cavallo si è espresso contrario al partecipare al mondiale del 2022 in Qatar, stato famoso storicamente per essere contrario ai diritti della comunità omosessuale: “Ho letto qualcosa sul Qatar, che applica la pena di morte ai gay. È qualcosa di cui ho molta paura e mi fa venire voglia di non andarci. Questo mi rattrista, alla fine il Mondiale è uno dei più grandi eventi per un calciatore professionista – dichiara il classe 99′ – si gioca per il proprio Paese, ma sapere che si terrà in un Paese che non sostiene la comunità gay e che mette a rischio la nostra stessa vita, mi spaventa. La mia vita è più importante di riuscire a fare qualcosa di buono nella mia carriera da calciatore?”
Oltre a questo, il suo gesto ha dato ancora più coraggio alle persone parte della comunità LGBTQ+, con migliaia messaggi di ringraziamento arrivati in privato. Una dichiarazione, la sua, che può essere anche costruttiva per la sua carriera, per un giocatore che a Novembre compirà 22 anni. Cavallo ha avuto pure parole al miele nei confronti del calcio italiano, ammettendo di avere come obiettivo giocare in Serie A o B.